‘Gattara’ sconfitta e gatti randagi fuori dallo stabile
Confermata la delibera con cui un condominio ha deciso la collocazione del cibo per i gatti al di fuori dei confini dello stabile

Legittimo porre un freno alle ‘gattare’ presenti in condominio, con una delibera ad hoc mirata a stabilire la collocazione del cibo per i gatti al di fuori dei confini dello stabile, a fronte delle carenti condizioni igienico-sanitarie che interessavano le aree condominiali ed erano determinate da un notevole numero di gatti randagi che frequentavano gli spazi comuni, essendo attirati dal cibo lì depositato da alcuni condòmini. Questo il paletto fissato dai giudici (sentenza del 18 gennaio 2024 del Tribunale di Lecce), chiamati a prendere in esame lo scontro tra un condominio e una condòmina ‘gattara’ critica verso la delibera con cui si era sancito di mettere fuori dagli spazi condominiali i tanti gatti presenti. A fronte delle proteste della condòmina ‘gattara’, i giudici hanno evidenziato che il cibo messo a disposizione dei gatti negli spazi comuni attirava non solo i felini, ma anche i piccioni ed altri animali, i quali riempivano di deiezioni l’intero complesso, essendo liberi di muoversi senza controllo. Inoltre, come risulta testualmente dalla delibera contestata, l’assemblea non ha deciso di sopprimere la colonia felina, bensì di spostare il luogo di somministrazione del cibo per i gatti randagi all’esterno del recinto condominiale, e ciò con il solo scopo di preservare gli spazi comuni dalle inevitabili e pregiudizievoli conseguenze. Per chiudere il cerchio, i giudici sottolineano che la delibera non ha prescritto l’allontanamento o la soppressione della colonia felina, cosa certamente vietato dalla normativa di settore, bensì ha operato a tutela e contemperamento delle legittime esigenze di pulizia e di igiene – tra l’altro, espressamente previste dal regolamento comunale in vigore – con quelle di cura dei gatti randagi, che, annotano i giudici, continuano a frequentare i luoghi loro consentiti e a costituirvi il loro habitat, senza tuttavia insozzare gli spazi comuni ove, principalmente, vivono le persone, ossia i condòmini, le loro famiglie e i loro ospiti.