Epatite C post operazione: nessun addebito a carico dell’ospedale se manca il nesso

Decisiva la valutazione compiuta dai periti nominati dal giudice. Non sono risultati individuabili eventuali errori durante l’intervento chirurgico che abbiano potuto determinare l’infezione a carico della donna

Epatite C post operazione: nessun addebito a carico dell’ospedale se manca il nesso

Nessuna responsabilità della struttura ospedaliera se il paziente operato che lamenta un danno non prova il nesso con l’operazione chirurgica. Questo il paletto fissato dai giudici (sentenza del 10 settembre 2024 del Tribunale di Messina), chiamati a prendere in esame il contenzioso relativo alla positività all’epatite C riscontrata da una donna a seguito di un’operazione subita in un ospedale. A salvare la struttura sanitaria è stata una constatazione effettuata dai periti nominati dal giudice: non è emerso che durante l’intervento chirurgico, subito dalla donna, siano state eseguite delle emotrasfusioni o siano stati somministrati degli emoderivati che potessero essere potenziali fonte di contagio. Inoltre, dai documenti medici esaminati non risultano neanche degli eventi che possano far pensare alla sopravvenuta necessità di usare degli emoderivati. Di conseguenza, i periti hanno tratto una logica conclusione: non sono risultati individuabili eventuali errori durante l’intervento chirurgico che abbiano potuto determinare l’infezione a carico della donna. E tale circostanza è avvalorata, sempre secondo i periti, anche dal fatto che la storia naturale della cirrosi che ha colpito la donna – malattia che normalmente prevede la sua insorgenza tra i venticinque e i trent’anni dal momento in cui si verifica l’infezione da epatite C – rende presumibile che detta infezione sia stata da lei contratta almeno dieci anni prima rispetto all’intervento chirurgico.

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