Cane aggredisce una donna: l’uso del guinzaglio non salva la padrona dalla condanna
L’addebito di colpa nei confronti della padrona del cane corso va ravvisato nel non avere dotato l’animale di museruola, poiché la semplice dotazione del guinzaglio non può essere cautela sufficiente

Cane aggredisce e morde una donna: il guinzaglio non esclude la colpa della proprietaria. Questo il principio applicato dai giudici (sentenza numero 39622 del 29 ottobre 2024 della Cassazione) e che ha portato alla condanna definitiva di una donna che non è riuscita a tenere a bada, nonostante il guinzaglio, il proprio cane corso, che ha aggredito e morso una signora. Per i giudici non ci sono dubbi: l’addebito di colpa nei confronti della padrona del cane va ravvisato nel non avere dotato l’animale di museruola. Scenario dell’episodio è il cortile di una casa. In quel contesto, difatti, una donna viene aggredita e morsa da due cani. Di uno dei due quadrupedi – un corso, per la precisione – risulta essere proprietaria la donna che in quei frangenti lo teneva al guinzaglio e aveva provato, inutilmente, a frenarne l’impeto violento. Inevitabile, quindi, per lei lo strascico giudiziario, con condanna a 1.000 euro di multa per il reato di lesioni personali colpose. Per il Giudice di pace non ci sono dubbi: l’addebito di colpa della proprietaria del cane va individuato nella negligenza e nella imprudenza, per non avere ella adottato le debite cautele nella custodia del proprio cane, che, privo di museruola, si era avventato contro la persona offesa, morsicandola ni varie parti del corpo». Sulla stessa linea di pensiero si attestano anche i magistrati di Cassazione. Per quanto concerne l’elemento soggettivo del reato, essi ritengono la condanna – della proprietaria del cane – coerente con i principi in materia di responsabilità colposa collegata al danno cagionato da animale, responsabilità che può essere affermata ove si accerti in positivo la colpa, in forza dei parametri stabiliti in tema di obblighi di custodia e per i quali la posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane, discendente anche dalle ordinanze del Ministero della Salute del 3 marzo 2009 e del 6 agosto 2013, impone l’obbligo di controllare e custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terze persone. Ragionando in questa prospettiva, l’addebito di colpa nei confronti della padrona del cane corso va ravvisato, chiosano i magistrati, nel non avere dotato l’animale di museruola, poiché la semplice dotazione del guinzaglio non può essere cautela sufficiente, e, difatti, essa si è rivelata non idonea ad impedire l’aggressione dell’animale alla persona offesa.